Casa al sole
Un percorso formativo di tre anni, finalizzato all'autonomia abitativa

Avevo bisogno di vivere la mia vita e di fare le mie scelte; cosi ho imparato molte cose e oggi so che posso contare su di me e su ciò che ho imparato.
Lisa (30 anni)A chi è rivolto?
Giovani/adulti con disabilità intellettiva, in possesso di capacità cognitive e relazionali di base, desiderosi di sperimentarsi in una vita indipendente.
Sono infatti gli stessi giovani che, arrivati all'età adulta, già inseriti nel mondo del lavoro e in possesso di sufficienti capacità di autonomia, sentono l'esigenza di
vivere non più alle dipendenze dei genitori e chiedono di avere la possibilità di decidere in proprio le scelte quotidiane della loro vita.
Accompagnare i figli con disabilità intellettiva che diventano adulti, verso una autonomia "possibile", distaccandosi gradualmente dai genitori per arrivare ad una loro vita indipendente. Da questo pensiero è nato nel 2001, in collaborazione con l'Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, il progetto denominato "Casa al Sole".
È stato perciò elaborato un percorso di crescita orientato a far sì che i giovani possano raggiungere gradualmente un ruolo adulto e possano diventare capaci di prendersi cura di sé, di scegliere e di decidere, di vivere una vita il più possibile normale, in una loro casa, a piccoli gruppi di amici, in normali abitazioni, seguiti da educatori che gradualmente riducono la loro presenza in base alle autonomie acquisite.
Alla base sta la convinzione che anche la persona con disabilità intellettiva sia una persona che cresce e diventa adulta, con delle capacità di pensiero e di decisione proprie, non un eterno bambino a cui sostituirsi o un malato perennemente da curare o da riabilitare.



Metodo educativo
Il metodo educativo usato si propone di favorire l'autonomia relazionale e l'autodeterminazione, superando una "pseudo" autonomia puramente esecutiva dove invece il pensiero e la decisione restano ad altri. Il progetto è innovativo nella definizione degli obiettivi, nella metodologia, nell'intervento educativo e nell'utilizzo delle risorse.
Al progetto partecipano 3 - 4 persone alla volta. È attuato in un normale appartamento a Pordenone, in Viale Grigoletti, in carico all'Azienda Sanitaria; gli abitanti pagano le spese vive: vitto, spese personali e spese di gestione della casa.
Tale percorso formativo dura circa tre anni e si svolge in un appartamento chiamato "Casa al Sole"; esso prevede un iniziale periodo di alternanza famiglia – Casa al Sole, per un graduale distanziamento reciproco, fino ad arrivare ad una residenza extra famigliare sempre più stabile.
Con specifiche modalità educative, l'educatore aiuta il giovane a rendersi sempre più capace di autodeterminazione, di protagonismo adulto e di indipendenza, riuscendo a ridurre la sua presenza e a focalizzare sempre di più i sostegni.
Il Progetto "Casa al Sole" affronta in modo innovativo il problema dell'abitare di persone adulte con disabilità intellettiva e si è finora dimostrato molto efficace per toglierle dal puro assistenzialismo rendendole soggetti attivi nella società.
Rappresenta anche una sfida, un cambiamento culturale, una modalità di relazione che dà dignità e riconosce il valore di ciascuno, pur con i limiti che ci sono e che non vengono negati.
Progetto "Casa al Sole"
Up & Down
Questo cortometraggio è stato realizzato nel 2011, per la regia di Marco Rossitti.
Si è immaginato, con un pretesto fittizio, che una persona estranea al mondo della disabilità entri in un appartamento e vi scopra una realtà per lei impensabile.
Diventa secondaria la partecipazione di due attori professionisti (Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino) perché ciò che viene raccontata è la vita vera delle quattro persone che abitano insieme dal 2003.

Le storie di Fondazione Down FVG
La storia di Spartaco ed Elena
La storia di Spartaco ed Elena è iniziata molti anni fa, con il loro percorso di Vita Indipendente.
Un giorno Spartaco la chiamò e le disse: “Vuoi stare con me?” Elena riattaccò. Ma cinque minuti dopo lo richiamò: “Sì.” Da allora hanno costruito la loro relazione con calma, conoscendosi, crescendo insieme. Hanno fatto un percorso di coppia, poi il corso prematrimoniale. Con l’aiuto degli educatori, delle famiglie e degli amici, hanno organizzato ogni cosa: dalla chiesa alle musiche.
Dopo vent’anni di convivenza, il 17 settembre 2022, si sono sposati.
“È stato bellissimo”, raccontano. Una conquista fatta di amore, rispetto e autonomia.
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